Last Updated on Febbraio 2021 by Riccardo Francesconi
Durante le giornate invernali potremmo portare alla bocca una Winter Warmer. Una dicitura che chiude in sé stili birrari dai toni e dagli aromi che ben si addicono, come il nome ci indica, all’inverno.

Nella mia vita mi sono innamorato solo di una bottiglia di birra e di uno specchio
Sid Vicious
La Winter Warmer, a differenza di altre famiglie birrarie invernali, come quella delle Christmas Ale, è una famiglia tutta britannica. E per di più sembrerebbe che sia la prima famiglia birraria stagionale della storia della birra che parla all’inverno. Questo perché alcuni sostengono che provenga da un preparato invernale molto antico (si parla del Medioevo) il quale era arricchito di spezie come lo zenzero e con l’aggiunta di frutta tipica dell’odierna Gran Bretagna. E infatti le Winter Warmer sono le uniche birre inglesi che prevedono (non obbligatorio) l’uso di spezie.
La Winter Warmer, da tenere a mente:
E’ una birra dai toni caldi, dall’ambra intensa al mogano. Il suo aroma porta i sentori del malto che si traducono in biscotto e panificato dolce. Grazie ai lieviti, porta anche chiare impressioni di frutta matura e disidratata. Inoltre sono presenti le tostature dei malti che arrivano sotto forma di frutta secca. Il grado alcolico non è eccessivo e alcune possono presentare elementi che ci portano nel campo dei lieviti selvaggi. Possono fare capolino anche note derivate dall’ossidazione (liquorose e sherry).
Ma da dove arrivano?
Le Winter Warmer provengono dal fermentato medioevale di cui parlavamo prima, ma allo stesso tempo c’è ragione di credere che provengano anche dalle Stock Ale: le birre britanniche da invecchiamento.
Le Stock Ale erano birre prodotte con il First Running, cioè con il primo mosto, quello che, in poche parole, era il più denso e il più ricco di materia fermentescibile e quindi di zuccheri. Con il primo mosto si producevano birre più importanti rispetto a quelle prodotte con il second running o il third running.
Fatto sta che questo mosto era messo in botti di legno e lasciato a maturare per circa un anno. Non ce ne sarebbe bisogno lo so, ma è evidente che la birra, grazie alla botte, acquisiva una secchezza e degli aromi tipici dei Brettanomiceti che sguazzano sempre molto volentieri tra i legni delle botti.
Ed ecco che le Winter Warmer un tempo portavano con se anche un gusto sour, se pur non pronunciato, come in alcune birre belghe.
L’alcol nelle Winter Warmer
Le Winter Warmer in origine non dovevano essere birre molto alcoliche perché non bisogna mai dimenticarsi della loro terra di origine: la Gran Bretagna. Terra nella quale il grado alcolico è sempre stato, senza usare mezzi termini , bassissimo. Quindi una birra con un grado alcolico del 5% vol era già un qualcosa di importante. Oggi tra le Winter Warmer si trovano birre che superano i 5 gradi, ma che comunque non sono obbligate a farlo come nel caso delle Eisbock o delle Imperial Stout.
Gli stili birrari che possono essere una buona base per far nascere una Winter Warmer, magari aggiungendo delle spezie come la tradizione vorrebbe, sono:
- British Strong Ale
- Old Ale
- Extra Special Bitter
- Porter
Diciamo che per entrare a far parte delle Winter Warmer questi stili dovrebbero essere invecchiati almeno un anno in una botte di legno e dovrebbero essere usati come basi per costruire qualcosa di diverso dallo stile a cui fanno riferimento.
Termina qui l’articolo sulla famiglia birraria delle Winter Warmer. Iscriviti alla newsletter per seguire, insieme agli altri iscritti, il percorso diviso in temi che creiamo con gli articoli del blog. E se la birra inizia a ronzarti spesso in testa non perderti questa presentazione gratuita.
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