Last Updated on Novembre 2020 by Riccardo Francesconi
Se cercassi uno stile birrario autoctono americano, un qualcosa che parli di Stati Uniti d’America a tutti gli effetti, nominerei senza esitazioni la Steam Beer.

La birra statunitense negli ultimi anni ha vissuto un periodo d’oro. I luppoli di stampo americano hanno fatto la fortuna degli States nella reinterpretazione di molti stili europei, ma si parla, pur sempre, di reinterpretazioni, mai di stili autoctoni di quelle terre.
Ma tutto ciò non vale per la birra in questione: infatti
la steam beer è una birra autoctona statunitense.
Forse Abraham Lincoln (1809 – 1865) aveva, nella mente, proprio una Steam Beer quando disse:
Credo fortemente nelle persone. Se viene data la verità, si può fare affidamento su di loro per superare qualsiasi crisi nazionale. Il punto importante è portare a loro i fatti reali, e la birra
Abraham Lincoln
I am a firm believer in the people. If given the truth, they can be depended upon to meet any national crisis. The great point is to bring them the real facts, and beer.”
Abraham Lincoln
La Steam Beer da tenere a mente:
Colore ambrato, schiuma generosa. All’aroma: le note del malto (caramello), si mescolano a quelle del luppolo (erbaceo) in maniera equilibrata. Il corpo è morbido grazie ad una nota maltata presente insieme a quella fruttata. Il finale è deciso di luppolo: molto amaro e persistente. Il grado alcolico è intorno ai 5%vol. È una birra ibrida.
Nata in California.
Quello delle Steam Beer, non a caso, è uno degli stili più importanti (per non dire il più importante) per il popolo statunitense. D’altronde, in America centrale, le birre prodotte avevano al loro interno degli ingredienti autoctoni, ma i metodi produttivi erano sempre quelli importati dall’Europa.
Intorno al 1850 si stava facendo largo anche in America, come in Europa, un nuovo lievito: il lievito da bassa fermentazione. Fino a quel momento venivano usati lieviti da alta fermentazione, tipici soprattutto della cultura anglosassone .
La birra prodotta in quei decenni, lungo la costa ovest dell’America era, quindi, quella di stampo inglese. Ma sembrava non andare più di moda. I birrifici cercavano qualcosa di diverso da produrre per i loro consumatori.
Qualcosa che doveva contrastare e assecondare la nuova moda che stava arrivando dal Vecchio Continente: quella delle birre a bassa fermentazione prodotte con lieviti da bassa fermentazione.
Tutto uguale tranne il lievito.
Così, i mastri birrai californiani iniziarono ad utilizzare il lievito da bassa fermentazione nelle loro creazioni brassicole. Applicarono, quindi, alle loro ricette per produrre birre ad alta fermentazione, un lievito diverso dal solito, ma il modus operandi e gli ingredienti rimasero i soliti. Sia per quanto riguarda i malti, che i luppoli.
Alla fine del processo si ottenevano delle birre, così dette, ibride. Birre che in gusti, bouquet olfattivo e corpo, erano delle Ale (delle alte fermentazioni), ma che appartenevano alla famiglia delle Lager (basse fermentazioni) perché il lievito utilizzato era, come dicevamo, quello da bassa fermentazione, chiamato anche lievito lager.
Nasce il nome
Sulla nascita del nome steam beer ci sono varie ipotesi. Quella che preferisco è quella dove si dice che il mosto caldo, versato nelle vasche per il raffreddamento, produceva una grande quantità di vapore (steam, appunto). Questo vapore era ben visibile perché fuoriusciva dalle finestre delle soffitte dei birrifici lasciate aperte per far circolare l’aria. Le vasche di raffreddamento, in un’epoca nella quale non esistevano ancora i frigoriferi, erano poste in alto, proprio perché lì c’era la possibilità di far circolare l’aria fresca del Pacifico della costa californiana.
La Steam Beer è ibrida: infatti il lievito da bassa fermentazione lavora a temperature da alta fermentazione.
Quello di far raffreddare il mosto in vasche larghe e posizionate dove “tirava il vento del Pacifico” era il modo più veloce per portare il mosto ad una temperatura adatta all’inoculazione del lievito e, in più, il modo più sicuro per far lavorare i lieviti da bassa fermentazione a basse temperature, cosa che, comunque, non riusciva bene come nelle fredde caverne dolomitiche della Baviera.
Uno stile da sempre artigianale
Questo stile fu in voga a metà del 1800, quando il mercato birrario era di tipo locale e i birrifici producevano la birra per soddisfare i bisogni del proprio stato e, in alcuni casi, anche solo per la propria contea di appartenenza.
Questo tipo di commercio di tipo locale era un qualcosa che caratterizzava molto il mercato americano di quegli anni. Un mercato fatto di birra, non pastorizzata né filtrata. In una parola: artigianale. Un mercato che andò a scomparire da lì a poco sia per i nuovi metodi di commercio e di produzione sia per il Proibizionismo che incalzava. Un mercato che ha visto, comunque, una nuova rinascita con la Craft Beer Revolution.
A Maytag piaceva la Steam Beer anche quando non era più di moda.
La steam beer, andò in disuso nel giro di qualche decennio per poi essere riportata in auge a metà degli anni sessanta del 900 da Fritz Maytag che rilevò uno storico birrificio di San Francisco, chiamato Anchor Brewing Company (oggi emblema della Craft Beer Revolution). Egli trovava buonissima la Steam Beer di quel birrificio che stava per chiudere i battenti e decise, così, di farsene carico. Creando un vero e proprio nuovo movimento intorno alla birra.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto. Se vuoi avere un quadro più completo di quella che è stata la storia della birra in America e non solo iscriviti a questa presentazione. Oppure, se ti interessa sentir parlare di steam beer anche in un modo diverso, ti lascio questo articolo e non preoccuparti se si parla di California Common, capirai il perché.
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