Barley Wine: scalda i cuori. Scopri i 3 motivi

Barley Wine: scalda i cuori. Scopri i 3 motivi

Last Updated on Dicembre 2020 by Riccardo Francesconi

Se pensiamo ad un bel camino accesso lo stile birrario che ci viene in mente è, senza dubbio, il Barley Wine. Certo, lo so, ci sono anche altri stili che scaldano le fredde notti invernali, ma credo che il Barley Wine porti con sé un’ aura diversa: un’aura che scalda i cuori (oltre che le serate).

Barley Wine (foto)

È brutto ricevere regali non graditi. Pensa al sorriso di circostanza quando Maria, scartando i regali dei Re Magi, capì che era mirra

dlavolo, Twitter

Il Barley Wine per i suoi aromi, per il suo colore e per il suo grado alcolico (soprattutto per quello) è perfetto per accompagnare le serate natalizie e per questo riscaldare i cuori

I 3 motivi per cui il Barley Wine scalda i cuori.

  • Il suo grado alcolico oscilla tra i 10-12 % vol. infondendo calore al nostro corpo.
  • Il suo colore va dal dorato carico all’ambrato scuro con riflessi rubino. Colori caldi e densi.
  • Il suo aroma ha chiare note che ricordano i dolci natalizi. E cosa c’è di meglio per scaldare il cuore se non proprio i cibi ad alto contenuto zuccherino? (un Barley Wine appunto 😉

Non a caso è uno degli stili di riferimento se si parla di Christmas Ale o birre di Natale (che dir si voglia) come afferma il BJCP (tradotto, qua sotto, da MoBi) che parlando di Barley Wine si esprime così:

…L’aroma può avere un ricco carattere con note di pane, pane tostato, toffee e/o melassa. Le versioni più invecchiate hanno aromi tipo Sherry, vinoso o di Porto e in genere aromi di malto più smorzati/attenuati […]

birra di pieno corpo e quasi masticabile, con una struttura vellutata e dolcissima[…]

Dovrebbe inoltre essere presente un calore delicato dall’alcol maturo[…]

BJCP

L’aroma ed il gusto di questo stile si legano bene con i “fine pasto” natalizi e possono essere composti da chiari sentori di:

  • datteri
  • caramello
  • mele cotte
  • liquirizia
  • legno
  • frutti rossi
  • prugna
  • vaniglia
  • canditi
  • frutta disidratata
  • frutta sotto-spirito
  • frutta sciroppata
  • frutta secca
  • melassa

Un accenno di storia.

Il barley wine, come ci suggerisce il nome, nasce in terra anglofona, sull’isola britannica.

Da secoli venivano prodotte strong ale, birre forti da invecchiamento ad alta concentrazione zuccherina. Ma fu Bass, nel 1872, a chiamare per primo una sua strong ale con il nome di Barley Wine. E i Barley Wine di oggi si rifanno proprio alla Bass’ N° 1 Barley Wine.

Etichetta Bass' N°1. La prima birra ad essere chiamata "barley wine"

In quegli anni la storia della birra fu caratterizzata da birre che tendevano a toni scuri, e così era anche il Barley Wine, finché nel 1951 (se vogliamo recentemente,) il birrificio Tennant produsse, per primo, il suo Barley Wine chiaro chiamato Gold Label.

Accenno alla produzione.

Per produrre questo stile, oltre ad un risciacquo quasi nullo delle trebbie, (ottenendo così un mosto molto zuccherino), si faceva bollire a lungo il mosto, che così s’imbruniva. Questo avveniva grazie alla caramellizzazione parziale degli zuccheri presenti all’interno del chicco di malto d’orzo e non tanto ai malti torrefatti (scuri) che non sono ben accetti nella produzione di questo stile.

Era (ed è ancora) una birra da invecchiamento e, per questo, quando il luppolo approdò finalmente anche in Inghilterra, è plausibile che ne sia stata usata una discreta quantità per evitare l’inacidimento del prodotto.

Curiosità

Il Barley Wine è uno stile di birra molto luppolato ( potremmo dire tra i più luppolati) in quanto i suoi IBU raggiungono quota 70. Vero che con le India Pale Ale ancora sulla cresta dell’onda questo non ci spaventa, ma consideriamo che le birre più prodotte girano intorno ai 16 IBU.

Tutto questo luppolo serve per bilanciare una birra, altrimenti, troppo dolce. Inoltre, alla fine dei conti, il cono verde non lascia molto il segno. Almeno nella versione che riguarda l’isola britannica. Se, infatti, ci spostiamo in America la luppolatura (spesso Cascade) inizia ad incidere maggiormente anche sull’aroma.

A questo punto, direi che non ci resta che bere qualche Barley Wine e approfondire ancora di più questo stile ricco di aromi, complessità e soprattutto calore.

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8 replies to Barley Wine: scalda i cuori. Scopri i 3 motivi

  1. Ora Come si fa a non appassionarsi?

    • Bene! L’effetto di ogni articolo dovrebbe, principalmente, fare proprio questo: Appassionare! Grazie!

  2. Ciao, ho alcune domande: cosa sono le trebbie? Nella parte riguardante la produzione parli al passato, oggi non è più così?
    Grazie 🙂

    • Ciao Lucia,
      le trebbie sono i residui dei malti esausti. In parole povere sono tutta la parte solida del chicco d’orzo che non si discioglie nell’acqua calda. Per quanto riguarda l’uso del passato è perché, in questi primi articoli del blog, parlerò di birra con un taglio storico (come ho fatto qui), ma in realtà tutt’oggi è utilizzato questo metodo produttivo.
      Grazie!:)

      • Grazie per la risposta!!

        • Grazie a te!

  3. Ciao Riccardo,
    Mi hai fatto proprio venire voglia di bere un calice di Barley wine davanti al caminetto!
    Ma riuscirò a sentire tutti quegli aromi ?

    • Ciao Carla!
      Certo! I Barley Wine sono caratterizzati da molti aromi e dietro a quelli predominanti troverai anche gli altri. Ogni Barley Wine ha le sue peculiarità, può darsi che tu trovi anche altri aromi. Nell’articolo sono quattordici, a volte (dipende dal Barley Wine) non li troverai tutti, ma può darsi che tu ne trovi altri che non ho elencato…Intanto, comunque, cerca tra quelli che ti ho indicato nell’articolo.

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