Il luppolo:l’ultimo arrivato.Le 6 ragioni

Il luppolo:l’ultimo arrivato.Le 6 ragioni

Last Updated on Settembre 2022 by Riccardo Francesconi

Non ci sono dubbi sul fatto che il luppolo sia un ingrediente della birra. Ed è impensabile produrre una birra senza il nostro cono verde.

Il luppolo è l'ultimo arrivato tra gli ingredienti della birra (dettaglio fiori)

 …grazie alla sua amarezza, blocca la putrefazione di certe bevande alle quali lo si aggiunge, al punto che possano conservarsi molto più a lungo.

Hildegard von Bingen

Ma siamo sicuri di non poterne fare a meno?

Se analizziamo la storia della birra, ci rendiamo conto che in 12.000 anni di arte brassicola, il “nostro” fiore è diventato un ingrediente diffuso solo negli ultimi cinque secoli (o poco più). 

Perché il luppolo è l’ultimo arrivato tra gli ingredienti della birra?

Le sei ragioni:

  • Non esiste ricetta Mesopotamica o Egizia che abbia tra gli ingredienti il principe della birra.
  • Le numerose ricette di produzione birraia di epoca celtica non citano il luppolo tra gli ingredienti principali.
  • Per gran parte del Medioevo per l’aromatizzazione della birra si utilizzava il gruit, una miscela di erbe che aveva come suo ingrediente principale il Mirto del Brabante.
  • Solo nel XII secolo, in Germania, la badessa Hildegard Von Bigen, con i suoi studi sul luppolo, dette una spinta (ed un’ inizio) all’utilizzo del luppolo in campo birraio.
  • In Inghilterra, la birra prodotta con luppolo fu fortemente tassata e, in generale, mal vista.
  • L’affermazione del luppolo iniziò nel 1300 nel Nord del Continente, per concludersi circa quattrocento anni dopo in Inghilterra.

L’aromatizzazione della birra, nelle terre di origine birraria come la Mesopotamia, era affidata alla frutta, al miele ed alle spezie e erbe di vario genere, ingredienti che erano utilizzati anche in altre aree come quella italica o greca.

Nei primi anni del Medioevo, poi, venne introdotto il gruit e questo fu il principale aromatizzante (e conservante) della birra per molti secoli nelle aree del centro-nord Europa. Assunse una tale importanza, il gruit, tanto che gli organi statali come i Municipi, contrastarono l’utilizzo del luppolo nella birra in suo favore.

Il luppolo si affermò nel Continente con lentezza, solo intorno al 1100 d.C., grazie agli studi della badessa Hildegard Von Bingen e, successivamente, ad altri fattori non di minore importanza che lo resero a poco a poco indispensabile.

Il cono verde, raggiunse successivamente la terra di Albione, dove venne bistrattato, “demonizzato”, e fortemente contrastato dall’autorità. Solo nel XVIII secolo fu definitivamente accettato. A questo punto l’Inghilterra, intorno ai primi anni dell’800 , creò addirittura lo stile più amaro e fortemente luppolato per eccellenza: quello delle India Pale Ale.

Oggi il luppolo è in continua ascesa.

Certo lo so. Se pensiamo al luppolo negli ultimi decenni ci rendiamo conto della sua grande ascesa (della sua importanza ce ne eravamo già accorti da qualche secolo).

L’ America, con la Craft Beer Revolution degli anni 70 del Novecento, ha reso molto incisivo l’utilizzo del luppolo. In quel periodo storico birrario, il principe della birra si è preso la sua rivincita grazie al Cascade, una varietà di luppolo che è stata la promotrice delle birre statunitensi luppolate con vigore.

Da qui, è nata una vera e propria mania (giustificata) nell’utilizzo del cono verde. Questo è sotto gli occhi di tutti, grazie a stili molto di moda come le I.P.A. , le Double I.P.A. , tutte le altre declinazioni di questo stile, oltre alle tante rielaborazioni di stili birrai in chiave luppolata. Ma questa è storia contemporanea.

In conclusione, possiamo affermare che Il luppolo è l’ultimo arrivato tra gli ingredienti birrari. Nessuno pensò ad un suo utilizzo nella birra fino al Medioevo, quando Hildegard Von Bingen ne illustrò le proprietà spingendone la diffusione. Soltanto dopo le sue scoperte i mastri birrai iniziarono ad adoperarlo e , lentamente, si diffuse in tutta Europa e, al giorno d’oggi, è diventato uno degli ingredienti principali della produzione brassicola.

Al prossimo articolo!

Se non sei ancora iscritto alla newsletter fallo subito!

Scarica gratis

Iscriviti alla newsletter e scarica subito gratuitamente i PDF di approfondimento

"Storia della birra - (guida breve)"

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

2 replies to Il luppolo:l’ultimo arrivato.Le 6 ragioni

  1. Complimenti,
    Sempre cose nuove e molto interessanti,
    Mi spieghi gentilmente i motivi di tipo sociale e statali a cosa sono riferiti ?
    GRAZIE Fabio

    • Grazie Fabio!
      Il motivo “sociale” è legato al fatto che l’Inghilterra luterana vedeva di cattivo occhio una versione del suo prodotto tradizionale (la birra) luppolata…era un po’ come distorcere l’identità nazionale. In più questa birra luppolata arrivava da popolazioni che professavano un credo differente da quello inglese. Mentre per “statali” intendo semplicemente le forti tassazioni proibizionistiche che erano applicate alla birra (luppolata) proveniente dal continente, cosa che faceva sì, nel caso non fossero bastate le motivazioni sociali, che non venisse comprata per l’alta differenza di costo rispetto alla birra “autoctona”.
      Spero di aver risposto alla tua domanda.
      Riccardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *