Last Updated on Dicembre 2022 by Riccardo Francesconi
Addentriamoci ancora di più in questo argomento tanto articolato quanto affascinante: l’abbinamento tra cibo e birra. Spero che tu abbia seguito il consiglio di cui ti ho parlato in questo articolo. Se non lo hai ancora fatto, seguilo già da stasera e non perdere ulteriore tempo.

Oggi ci addentriamo ancora di più nell’argomento e parleremo di come approcciarci all’abbinamento. Senza alcun dubbio, se stai leggendo questo articolo, è perché vuoi imparare qualcosa in più su come abbinare i tuoi cibi alle tue birre perché stai cercando di amplificare il piacere della tua bevuta o di ciò che mangi. E l’approccio all’abbinamento parla proprio di questo obbiettivo, ma in modo più specifico.
Qual è il tuo obbiettivo?
Il primo punto sul quale fare chiarezza è quale sia il tuo obbiettivo. Vuoi esaltare il cibo o vuoi esaltare la birra? Vuoi creare armonia cercando di assecondare il cibo con la tua birra oppure vuoi cercare contrasti? E quei contrasti dovranno andare a cercare delle mancanze da sopperire oppure creare dei veri e propri gusti palatali?
Scoprire come vuoi abbinare il tuo cibo e la tua birra e cosa vuoi ottenere con quell’abbinamento è il primo passo fondamentale per creare quell’esaltazione del gusto che ci fa dire “bella roba” oppure “diavolo, sì” o qualcos’altro che va bene dirlo, ma metterlo per scritto no.
Presto parlerò delle tecniche per abbinare e ti darò dei veri e propri consigli generali per riuscire nei tuoi abbinamenti, ma senza questo fondamentale passaggio non potrai creare il tuo abbinamento, ma saranno cibo e birra che ti parleranno, quando, ormai, sarà troppo tardi…
Con che intento nasce il tuo abbinamento?
Ora tu mi chiederai: “ma l’obbiettivo non era quello di aumentare il piacere in tavola? Quale altro obbiettivo c’è?”
Quello del piacere è il macro obbiettivo, quello che invece c’è bisogno di decidere quando avrai davanti il tuo piatto è se il tuo abbinamento nascerà con l’intento di andare a cercare concordanza tra le due parti oppure contrasto o ancora se avrà l’intenzione di esaltare di più il piatto che andremo a mangiare o la birra che andremo a bere.
Ricapitolando l’abbinamento può essere fatto per:
- Concordanza
- Contrasto
- Intenzione.
È decidendo la direzione in cui vogliamo andare che possiamo dare vita al nostro abbinamento.
Quando parliamo di un abbinamento che lavora sulle concordanze siamo alla ricerca di un abbinamento armonico che accompagna il palato con sensazioni che vanno nella stessa direzione. Potremmo chiamarlo un abbinamento comfort che regala sensazioni che non ci destabilizzano, ma piuttosto molto comprensibili e che guidano il palato verso sensazioni equilibrate tra loro anche se possono essere prorompenti e corpose.
Se parliamo di contrasto invece parliamo dell’opposto della concordanza. Il contrasto è quella sensazione che può scuotere il nostro palato, richiama il cervello all’attenzione sul piatto e sul cibo e non sempre è piacevole. Di solito, infatti, quando si parla di “gusto” in generale si pensa più a un mare calmo e limpido più che a una tempesta. Nonostante ciò l’abbinamento per contrasto è in grado di andare a completare cibi troppo dolci o troppo amari. Il contrasto crea completamento e quel guizzo palatale che ci fa capire che siamo davanti a qualcosa di diverso, ma che ci regala sensazioni positive.
Ed infine parliamo dell’abbinamento per intenzione che è al tuo servizio quando vuoi far conoscere il tuo piatto forte a qualcuno oppure vuoi far conoscere la birra a qualche tuo amico o tua amica che non ne beve molta. Basterà che tu decida chi dei due vuoi esaltare e quali sono i punti forti dell’uno e dell’altro e giocare di contrasto o di armonia ricordandoti che questo è un raro caso nel quale è ammesso che il cibo sovrasti la birra o viceversa a seconda del tuo intento.
Presto pubblicherò delle vere e proprie linee guida per ottenere questi obbiettivi che ti ho appena descritto. Intanto ti aspetto con i commenti dei tuoi abbinamenti sulla pagina Facebook o Instagram.