Last Updated on Settembre 2022 by Riccardo Francesconi
Ed eccoci arrivati al gusto. Questo è il momento in cui la nostra bevuta consapevole diventa concreta e conquista il presente!

Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio
Oscar Wilde
La vista ci fa immaginare quello che troveremo nel bicchiere, il profumo ci riporta ad immagini forti della nostra esperienza passata.
Il gusto è ciò che la birra è nel momento presente.
Passando per la bocca la birra scenderà nello stomaco e da questo nascerà l’effetto alcolico.
Premessa teorica
La lingua è costellata da diversi tipi di papille gustative e le varie forme che hanno fanno si che percepiscano i diversi tipi di gusti che sono:
- Dolce
- Amaro
- Salato
- Acido
- Umami (raro in occidente)
- Grasso ( a quanto pare è stato scoperto un nuovo gusto)
Le diverse papille gustative sono distribuite in diverse concentrazioni sulla lingua.
Alcune papille gustative sono più sensibili di altre ad uno specifico gusto e questo ha determinato il vecchio schema per cui le diverse parti della lingua fossero sensibili ad un unico gusto (dolce sulla punta, amaro nella parte finale ecc…).
Questo “schema” è stato smentito. Se pur ci sono papille gustative diverse tra loro coesistono negli stessi punti della lingua e in ultima analisi tutta la lingua può percepire i vari gusti di cui siamo a conoscenza.
Il gusto : due regole pratiche
Non che ci sia da fare chissà cosa, ma voglio comunque lasciarvi con un paio di regole di massima: altissima concentrazione e lentezza.
Concentrati perché anche qui è quello che percepirete nei primi secondi che delineerà i gusti della birra che avete davanti. Quindi meglio non farsi distrarre in quegli attimi.
Lentezza in poche parole non tracannate la birra. Fate una sosta sulla punta della lingua poi fate roteare bene il sorso di birra tra i due lati delle guance e su sul palato (sarà un bel momento per chi vi sta intorno 🤣) e infine deglutite e dopo pochi secondi espirate.
Avete capito bene… Espirate! Così avrete un miglior accesso all’aroma sprigionato dal calore dello stomaco.
Il liquido “caldo”, infatti, sprigiona in modo migliore il suo profumo e gusto. In effetti, già quando entra in bocca, la birra, riscaldandosi, sprigiona con più forza il suo aroma e ciò è accentuato ancora di più nello stomaco.
Ti lascio questi due link nei quali faccio un elenco degli aromi che portano nella birra i malti e i luppoli.
Per il resto non ti resta che allenarti. Possibilmente bevendo birre alla cieca (senza conoscere né lo stile né tanto meno l’etichetta) e non dare per scontato nessun sapore.
Imparare a scoprire i gusti e i sapori che una birra può regalarci, infatti, consiste proprio nell’allenare la mente a stare attenta a i gusti che la lingua percepisce. Ora che conosci queste due “regole” pratiche ti assicuro che non ti resta che sperimentare diverse birre con costanza per diventare un ottimo degustatore o un’ottima degustatrice.
Potrete scoprire così lievi aromi dolci in birre amare come le India Pale Ale, frutta rossa tra le tostature di caffè di un Imperial Stout, note di cacao in una Porter e ancora speziature che ricordano il pepe bianco in una Saison.
Forse all’inizio tutto potrà sembrare macchinoso, ma dopo un po’ di tempo potrai fare tutto con naturalezza e disinvoltura e per questo poterti godere l’aspetto spensierato del pub chiassoso con gli amici.
L’articolo sul gusto finisce qui. Spero di averti dato qualche spunto per poter scoprire quanti più aromi si nascondo dentro alla tua pinta.
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